Quale migliore scenografia se non quella naturale paesaggistica del nostro amatissimo territorio italiano?
La domanda/affermazione nasce spontanea alla fine della lettura di un articolo di AttoriCasting.it sul nuovo film di Checco Zalone (Sole a Catinelle, nelle sale italiane dal 31 ottobre 2013), il quale – diceva l’articolo – è stato girato a Venezia, Portofino, in Molise e Toscana, mentre i casting sono stati fatti in parte a Padova e Monselice.
Da qui la breve riflessione.
Negli ultimi anni sono aumentate a dismisura le produzioni cinematografiche che hanno scelto paesi, città e regioni italiane come location naturali per girare i loro film. Questo fenomeno ha dato vita al fenomeno del cineturismo: il richiamo della location a volte è così forte da attirare l’attenzione degli operatori turistici; perché si svolgono veri pellegrinaggi di fan.
Non è difficile immaginare il perché. Se ben ricordiamo, il film di Massimo Troisi IL POSTINO (1994) c’ha fatto innamorare di Procida e Salina. E sempre in Sicilia, IL COMMISSARIO MONTALBANO ci ha portato a Modica e Porto Empedocle. A Matera nel 2004 venne girato LA PASSIONE DI CRISTO (di – e con – Mel Gibson).
Ferzan Ozpetek scelse per MINE VAGANTI (2010) il Salento (nel film sono riconoscibili le torri di avvistamento lungo il litorale, costruiti dal sovrano aragonese Carlo V, le spiagge di Gallipoli, Lecce).
Mentre BENVENUTI AL SUD (2010, diretto da Luca Miniero; con Claudio Bisio, Alessandro Siani, ecc.) è interamente girato nel Cilento, a Castellabate e a Santa Maria di Castellabate.
In queste settimane RAI 1 sta mandando in onda due fiction: UN CASO DI COSCIENZA 5 è principalmente ambientata a Trieste, mentre la seconda serie di PAURA DI AMARE è girata nella città di Torino.
E penso anche al bellissimo Castello Ducale di Agliè, divenuto famoso grazie alla fortunata serie televisiva “Elisa di Rivombrosa” (annesso al castello vi è un grande parco di circa 320.000 m² che lo circonda su tre lati. Oggi è anche sede di un Museo curato dalla Soprintendenza ai Beni Architettonici e il Paesaggio del Piemonte).
L’elenco delle location divenute famose grazie ai film è lungo e si potrebbe continuare all’infinito, ma ciò che è interessante costatare è quanto la scelta di ambientare i film in paesi e città, giochi un ruolo importante nella valorizzazione del patrimonio paesaggistico e culturale, oltre che nell’economia turistica locale. Non ci resta che sperare che anche i film ci aiutino a viaggiare (e a sognare, perché no).
L’augurio per il futuro dunque, è rivolto alle autorità amministrative, che siano sempre in grado di salvaguardare i beni architettonici, archeologici e culturali, sfruttare le ricchezze territoriali e attrarre così nuove risorse e flussi turistici consapevoli.