Le chiamano città fantasma. Un tempo abitate e protagoniste di evento storici importanti, poi abbandonate in seguito a eventi drammatici. Oggi sono siti turistici, veri gioielli che spesso preservano edifici e opere architettoniche di elevato interesse culturale.
In Sicilia, Vinciguerra d’Aragona eletto giustiziere del Regno da Federico III di Aragona, fece costruire un castello sul monte Meliuso (l’antica torre di guardia, caratterizzante lo stesso toponimo di Gioiosa, fu trasformata da Vinciguerra in un palazzo signorile), attualmente in stato di secolare abbandono; intorno al castello si insediò la popolazione emigrante dalle zone circostanti: nacque così, verso la metà del 1300, la città di Gioiosa Guardia. La cittadina era caratterizzata da numerose torri e fortezze, costruite per difendere la città dalle continue invasioni dei pirati.
Jujusa Guardia (in siciliano) nasceva in un’aerea strategica, dalla sua posizione infatti dominava su un orizzonte che spaziava dalle isole Eolie all’Aspromonte di Calabria, dal Capo di Messina all’Isola di Ustica, dalle Madonie all’Etna.
Il suo declino iniziò nel 1783, quando la città venne colpita dal quarto terremoto in mezzo secolo, rendendo gran parte della abitazioni inagibili. Ad aggravare la situazione sopraggiunse l’anno seguente una grave invasione di cavallette che danneggiò i raccolti e insieme alla cronica mancanza d’acqua, provocò una terribile carestia.
In seguito a questo evento, la popolazione si trovò costretta a emigrare, trovando come posto ideale per la nuova città, l’area immediatamente posta ai piedi del monte. L’epoca dei corsari sembrava finito, per questo la nuova Gioiosa venne costruita in riva al mare, portando lì tutto ciò che poteva essere trasportato dalla vecchia città. L’esodo verso Gioiosa Marea (l’appellativo è stato aggiunto per distinguerla dalla vecchia città) terminò completamente nel 1813, lasciando Gioiosa Guardia Sicilia completamente disabitata.