Questa è la tua canzone Marinella
Che sei volata in cielo su una stella
E come tutte le più belle cose
Vivesti solo un giorno, come le rose
(“La canzone di Marinella” – Fabrizio De Andrè)
La Liguria è una lingua di terra stretta fra mare e montagna, dove impera un carattere dicotomico: guarda verso orizzonti d’oltralpe, confinando con la Francia ed ambita meta estiva per i suoi abitanti stanchi della monotonia della Costa Azzurra, ed è suddivisa in due fasce costiere – Riviera di Ponente e Riviera di Levante.
Con borghi sorgenti su acque cristalline e abbracciati dai raggi di un sole che sembra non voler mai tramontare, la Liguria è porto di approdo di tanti artisti: uno fra tutti, l’immortale Fabrizio De André che al suo capoluogo ha dedicato i più bei versi delle sue canzoni.
Cosa vedere in Liguria
Una gita fuori porta in Liguria è un viaggio fra colori e sapori, fra tradizione ed innovazione, capace di lasciare un segno nel cuore di qualsiasi persona. Ecco tre mete che non potete assolutamente perdere!
Genova
Città di mare e di montagna, di arte e di poesia, di porti e di canzoni, Genova affascina come affascina il fulgore di una perla incastonata in un’ostrica: situata nella Riviera di Ponente, vanta un passato storico secolare che l’ha resa a buon diritto una delle città più rinomate d’Italia, meta di turisti nazionali ed internazionali grandi e piccini.
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Per accontentare i desideri di questi ultimi, iniziate la vostra visita dall’Acquario che, ubicato nell’area del Porto Antico(riaperta nel 1992 da Renzo Piano) conta 1,2mln di visitatori all’anno: al suo interno ospita 15.000 animali di 400 specie diverse tra pesci, mammiferi marini, uccelli, rettili, anfibi e invertebrati, suddivisi in 43 vasche di cui quattro a cielo aperto (Padiglione Cetacei), con possibilità di scegliere percorsi specifici per i bambini che avranno l’opportunità di scoprire cosa si cela “dietro le quinte”. È possibile consultare il sito ufficiale per avere maggiori informazioni.Successivamente dirigetevi verso Piazza De Ferrari, ossia la principale della città, caratterizzata dalla grande fontana circolare in bronzo ubicata al suo centro e costruita da Giuseppe Crosa di Vergagni. Punto focale dal fascino inebriante, è circondata da quattro palazzi in stile eclettico:
- Palazzo Ducale, costruito alla fine del XIII secolo per celebrare la vittoria di Genova nella battaglia della Meloria contro Pisa e nella battaglia della Curzola contro Venezia, è stata la sede ufficiale del primo Doge genovese, Simone Boccanegra. Attualmente vi si allestiscono diverse mostre d’arte ed eventi culturali, il cui catalogo è consultabile sul sito ufficiale
- Palazzo della Borsa, risalente al 1912 e avente lo scopo originario di ospitare la nuova borsa valori di Genova, oggi è anch’esso sede di eventi culturali e d’intrattenimento
- Palazzo della Regione, sede della Regione Liguria
- Teatro Carlo Felice, di epoca ottocentesca e sede principale delle stagioni musicali della Giovine Orchestra Genovese: è qui che, nel 1997, Fabrizio De Andrè tenne un acclamato concerto nel giorno della vigilia di Natale
- Galleria Mazzini, alle spalle del Teatro, che nell’Ottocento era il principale salotto intellettuale dove artisti e poeti si incontravano per un caffè
- il negozio Orlandini Dischi, che è stato il principale punto di riferimento per artisti come Paoli, Tenco e il già citato De Andrè, che qui si dilettavano ad ascoltare musica traendo ispirazione per i propri brani
Gli amanti di Fabrizio De Andrè non potranno evitare di fare un giro in Via del Campo, soffermandosi in Via del Campo 29 Rosso (ex Gianni Tassio), quello che era un negozio di musica e che oggi è diventato un vero e proprio museo dedicato a Faber: la leggenda dice che se chiudete gli occhi e sgombrate la mente, potrete risentire la voce profonda e potente del cantautore.
È il momento adatto per fermarsi a prendere un caffè: dove? Ma ovviamente al bar La cattiva strada, anch’esso eco dell’omonima canzone faberriana.
Altri monumenti imperdibili sono i Palazzi dei Rolli, che si snodano lungo le vie Garibaldi, Balbi, Lomellini e San Luca, e sono dimore nobiliari genovesi utilizzate come antichi alberghi per chi si recava in città per visita di Stato a cavallo tra Cinque e Seicento. Esse venivano inserite in alcuni elenchi (Rolli degli Alloggiamenti pubblici) e divise in tre categorie: la prima era destinata a cardinali, principi e viceré; la seconda era destinata a feudatari e governatori; la terza era destinata a principi e ambasciatori. Dal 2006 sono Patrimonio dell’Umanità UNESCO.
Come terminare in modo perfetto la vostra visita a Genova? Concedendovi un attimo di relax e prendendo l’ascensore liberty in piazza Portello (vicina a via Garibaldi): arriverete fino a Spianata Castelletto nel cuore della Circonvallazione a Monte e, dal Belvedere Montaldo, potrete ammirare l’intero suggestivo panorama della città da levante a ponente.
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Bussana Vecchia
Questa piccola frazione, ubicata su una collina rocciosa a pochi chilometri dalla città di Sanremo, vanta una storia molto particolare: la sua origine risale probabilmente a prima del VII secolo quando era chiamata Armedina, poi inglobata dalla Repubblica di Genova e abitata da una popolazione prevalentemente rurale che vi costruisce il nucleo urbano dalla caratteristica forma a pigna.All’alba del 23 febbraio 1887, però, un violento sisma distrusse l’intero paese costringendo gli abitanti a trasferirsi nella parte bassa ove, nel 1889, venne fondata Bussana Nuova: dagli anni Cinquanta del secolo scorso, la città venne lentamente ripopolata e trasformata in una comunità di artisti, facendo ripartire un flebile ritmo urbano scandagliato ancora oggi da diverse controversie relative al mancato riconoscimento per usucapione delle case ristrutturate dai residenti.
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Bussana Vecchia è un borgo visitabile in massimo un paio d’ore, ove i punti di maggior interesse risiedono senza dubbio nel paesaggio naturalistico caratterizzato dalla macchia mediterranea e dagli alti alti eredità dell’epoca medievale: l’invito, quindi, è quello di incamminarvi semplicemente lungo i vicoletti ammirando i marmi e gli antichi stucchi resistenti all’usura del tempo, dando un’occhiata ai variopinti laboratori artistici a cielo aperto che vi dominano. Non mancate di fermarvi a bere un caffè nei caratteristici bar che trovate, dove, se avete fortuna, potete anche scambiare quattro chiacchiere con gli artigiani nativi per diventare eredi di una tradizione unica.
Manarola
Secondo borgo delle Cinque Terre, ubicato in provincia di La Spezia, è una frazione del comune di Riomaggiore nella Riviera di Levante. Il suo nome deriva dal latino Manium arula ossia “piccolo tempio dedicato ai Mani” ed è caratterizzata dalle tipiche case torri genovesi che si addossano l’una sull’altra lungo la via Discovolo che, a sua volta, è stata originata dalla copertura del corso d’acqua e da cui partono diverse scalinate in ardesia che collegano fra loro i carrugi.Dirigetevi nella piazza principale del paese e osservate la chiesa gotica di San Lorenzo (patrono) e la torre campanaria, successivamente imboccate via del Baluardo per accedere al castello di Manarola, anticamente fortezza difensiva ed oggi residenza privata.Molti sono i punti panoramici:
- Punta Bonfiglio con il cimitero che riporta i versi finali della poesia “Liguria” di Cardarelli
- il balcone a picco sul mare di via Belvedere con la piazza dedicata a Montale
Se vi recate a Manarola durante il periodo natalizio, potrete godere dello spettacolo offerto dal presepe luminoso più grande del mondo, frutto della notevole abilità del ferroviere Mario Andreoli che ha realizzato personaggi utilizzando materiali di riciclo, sulle cui sagome sono montate luci per regalare allo spettatore un’emozione davvero unica.
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