di Rossella Romano
Vienna è stata una sorpresa incredibile e me ne sono innamorata.
Colpo di fulmine. Come nelle migliori tradizioni. Lo percepisci nell’aria, quel fermento, quell’attitudine, quel mood accattivante di una città che deve essere scoperta, oltre al barocco ed ai palazzi imponenti, oltre a Sissi e Franz.
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Visitare Vienna
Gli argomenti del post
Vienna è assolutamente viva e vivace. Offre tantissima arte, non solo nei musei ma anche nelle strade, con meravigliosi pezzi di street art che decorano quartieri, ma soprattutto le sponde del Danubio.
È una capitale underground e liberty, un connubio che personalmente mi ha fatto impazzire.
Per non parlare del vintage eccezionale che sono riuscita a portare a casa, e della night life, imperdibile.
Vienna è sicuramente la culla del secessionismo, movimento pittorico, ma non solo, che vede tra i suoi esponenti e fondatori Gustav Klimt ed Egon Schiele. E Klimt è davvero ovunque.
Cosa vedere a Vienna
Palazzo della Secessione e il museo
Da non perdere il Palazzo della Secessione, in pieno centro. La sua cupola aurea è incredibile. All’interno vi è un museo in cui si può ammirare il celeberrimo “Fregio di Beethoven” opera magnificamente controversa di Klimt, oltre a poter leggere il manifesto della corrente artistica e gli scritti di chi ne ha fatto parte.
Castello del Belvedere di Vienna
Per gustarsi da vicinissimo la più grande collezione di dipinti di Klimt, che racchiude opere di fama mondiale come “Il bacio” e “Giuditta”, bisogna spostarsi al Belvedere. Residenza estiva voluta da Eugenio Di Savoia, la dimora è composta da due castelli, il Belvedere superiore (che ospita le opere d’arte) e quello inferiore. Attorno un meraviglioso giardino, a dir poco da fiaba. Un emblema del barocco, fa sognare balli di corte, ricevimenti e passeggiate regali. Non solo Klimt, ma anche Schiele e gli esponenti del modernismo viennese, oltre ad una retrospettiva sull’arte medioevale e sacra.
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Leopold Museum
Per avere una visione più completa dei lavori di Schiele, invece, è da visitare senza dubbio il Leopold Museum. Ubicato in una delle mie zone preferite, il Museumsquartier, che racchiude una serie di location espositive, oltre ad un cortile sublime dove consiglio di fermarsi a prendere un aperitivo, super chic e molto trendy.
Il Leopold Museum offre ai visitatori un excursus nell’arte moderna austriaca da lasciare senza fiato. Un percorso tra gli artisti del XIX e XX secolo, tra Art Nouveau ed Espressionismo. Fulcro del viaggio artistico, la collezione delle più note opere di Egon Schiele. Il museo è molto grande, da vistare con calma per gustarsi a pieno l’estasi.
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Street Art Passage
E dal Museumsquartier si può cominciare ad ammirare anche la meravigliosa street art che decora le strade viennesi. Nascosto dietro agli edifici dei musei c’è lo Street Art Passage, dove si possono scorgere dei pezzi interessanti.
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Spittelau
Per entrare nel vivo della urban art viennese, però, bisogna recarsi in una delle zone che mi ha rubato il cuore: Spittelau. Tra skaters che si destreggiano in tricks ed acrobazie, l’imponente inceneritore che sembra uscito da uno dei capitoli della saga di “Urania” ed un percorso ciclabile molto bello e molto verde (Vienna è il paradiso dei ciclisti, NDR), spostandosi sulle rive del Danubio si scorgono delle opere da lasciare a bocca aperta. Una meraviglia. Davvero.
Per quanto riguarda la street art, ho avuto la fortuna di poter visitare una mostra in Karlsplatz (Wien Museum), “Takeover – Street Art & Skateboarding”, fino all’1 settembre, in una location riqualificata proprio grazie agli street artist.
I lavori di Paul Busk, Shue, Thomas Mock, MALR, Chinagirl Tile, KLITCLIQUE, Lym Moreno e Knarf, oltre ai murales di Frau Isa e Nychos, esponenti austriaci di fama internazionale, sono protagonisti assoluti, insieme agli skaters, che si dilettano a mostrare le loro abilità su tavola grazie a due pinbowl, una interna ed una esterna.
Bellissimo vedere i genitori portare i bimbi a provare lo skate, ed ho veramente gioito nel notare un discreto gruppo di giovani donzelle cimentarsi in salti ed evoluzioni.
Neubau
La street art a Vienna è davvero in ogni angolo, anche in uno dei quartieri che mi ha conquistata definitivamente: Neubau. Con i suoi deliziosi caffè, i negozi dei designer emergenti, gli shop di modernariato, ma soprattutto il vintage. Tantissimo, e molto ricercato.
In Neubau Strasse (che via PAZZESCA), segnalo due indirizzi: Bootik 54, il cui claim recita “Two Shops, One Address”, ed è effettivamente così. Entrambi i negozi hanno un gusto spiccatamente 80s e 90s, e per gli amanti delle shirt vintage dei gruppi musicali sottolineo un’ampissima proposta.
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Poco più avanti, nella stessa via, c’è Purple Cave il paradiso dei 60s. Vetrine lilla ed un gusto estetico incredibile: appena si entra, si ci ritrova in un club della Swinging London. Una selezione eccezionale di abbigliamento, accessori (tra cui gli iconici stivali delle GoGo Girls) e rarità. Avrei comprato tutto.
Prater, il parco cittadino
Per una pausa rigenerante dopo arte e shopping, consiglio il Prater. Bellissimo parco cittadino con ruota panoramica ma anche luna park, con chioschi, bar e punti ristoro. Consiglio un telo e un bratwurst (tipico salsiccione austriaco) all’ombra di uno dei tanti alberi.
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La nightlife viennese
Per chiudere in bellezza, le proposte della nightlife viennese sono per tutti i gusti: dai ristoranti etnici (ho provato un ottimo georgiano ed un coreano con shabu shabu da perdere la testa), ai cocktail bar, anche in riva al fiume, fino ai club, dalle discoteche ai locali underground come il Chelsea e il B72 (da buona alternativa sono quelli che prediligo).
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Io a Vienna mi sa che ci torno presto, anzi, prestissimo.
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