Uscito nelle sale nel 2010, Mangia Prega Ama (Eat Pray Love, regia di Ryan Murphy) è un film tratto dal romanzo autobiografico di Elizabeth Gilbert (in Italia edito da Rizzoli). Nel nostro Paese (non meno negli altri) non ha riscosso particolare successo di critica, soprattutto perché il film è un insieme di stereotipi che non permettono da godere della conoscenza pura dei luoghi visitati dalla protagonista. Ad essere buoni. Vediamo perché.
I luoghi del film Mangia, Prega, Ama (Eat Pray Love)
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Julia Roberts interpreta la protagonista del film, Elizabeth Gilbert, affiancata da Javier Bardem, James Franco, Billy Crudup e Richard Jenkins. Elizabeth – Liz per gli amici – è una scrittrice americana che, uscita da un difficile divorzio, decide di mollare la sua vita a New York e di intraprendere un viaggio intorno al mondo alla ricerca di sé stessa e dei piaceri della vita. Nel suo diario racconta le numerose tappe, tra Roma, Delhi e Bali.
EAT, Mangia
Il suo viaggio inizia in Italia, dove soggiorna per quattro mesi. Qui visita Roma e Napoli e insieme ai nuovi amici si avvicina ai piaceri della buona cucina italiana. Ed ecco gli stereotipi – fontanelle ovunque (molte ricostruite per l’occasione), persone gesticolanti, volgari e spesso in giro in Vespa; scene pietose di uomini che “sbavano” appresso alle donne, straniere per lo più. Manca solo il mandolino.
In tutto questo Roma, l’unica nota positiva, fa da scenografia.
Le scene sono state girate nei vicoli del centro, tra piazza Navona e Campo de’ Fiori, l’immancabile Piazza di Spagna e Villa Borghese. Il tour del piacere del palato porta Liz di trattoria in trattoria: dal Vecchio Orso in via Gigli d’ Oro, al Santa Lucia a Largo Febo; indiscrezioni raccontano che la troupe ha pranzato anche Da Pancrazio, un’antica locanda ricavata sui resti del Teatro di Pompeo.
Ma anche alla gelateria San Crispino, dove Liz si abbuffa di gelato. Un luogo difficile da ritrovare nei film è l’Augusteo (Mausoleo di Augusto): iniziato da Augusto per seppellirne i suoi resti. Liz in una mail all’ex marito la usa come metafora del loro rapporto e scrive che “è uno dei posti più solitari e silenziosi di Roma…la città gli è cresciuta intorno durante i secoli… è come una ferita preziosa…”
Altre scene del film si sono girate a Largo del Pallaro e in una macelleria in via dei Cappellari; ma anche nei dintorni di via della Scrofa, dove abita Liz; infine, nel Palazzo della Scimmia, tra i più caratteristici della «Vecchia Roma».
A Napoli le riprese si sono svolte nel quartiere Forcella. Liz, in compagnia della sua amica Sofi, scopre la vera pizza napoletana Da Michele, storica pizzeria situata in una traversa di Corso Umberto I. La particolarità è che il locale è molto piccolo, si fa la fila per entrare. Una volta seduti, si può ordinare solo una pizza margherita o marinara (i soli ingredienti disponibili) e quando finito si esce subito per lasciare che gli altri in fila possano a loro volta entrare e mangiare.
PRAY, Prega
Tappa successiva del viaggio di Liz è l’India. Le scene sono state girate tra Delhi e Pataudi; nel film la protagonista trascorre il suo tempo con Richard, un anziano che l’aiuta a intraprendere il cammino della spiritualità con la preghiera e il perdono verso sé stessa. Dell’India non si vede molto, se non l’ashram dove Liz va a pregare e dove – soprattutto dopo l’uscita del libro nel 2006 – numerosi europei e americani vanno alla ricerca della loro anima perduta. Le scene sono state girate all’ Ashram Hari Mandir, nella città di Pataudi (regione Haryana). Anche qui i clichè non mancano: matrimoni combinati, polvere e povertà nelle strade. Ma l’India è molto più di questo, sostiene la giornalista Molly Moore in uno speciale per il The Washington Post, perché non raccontarla?
LOVE, Ama
L’ultima tappa del viaggio di Liz si svolge nell’isola di Bali, in Indonesia; uno sciamano l’aiuta a guarire dalla tristezza che ha nel cuore, e a imparare a sorridere e amare nuovamente, grazie anche al fortunato incontro/scontro con l’affascinante brasiliano Felipe. Ma anche l’immagine di Bali rappresentata dal film non è esattamente com’è nella realtà. Ad ogni modo, qualcosa di buono ne esce anche da qui. Tra le scene girate a Ubud e Padang-Padang Beach , interessante è l’escursione sul Monte Batur; situato al centro dell’isola, è un vulcano attivo di cui si dice che l’ultima eruzione violenta sia avvenuta circa 30.000 anni fa: è di un’incredibile bellezza selvaggia.
Ubud è capitale culturale dell’isola, nota per le grandi coltivazioni di riso e i templi indù. Come nel film, qui si ha la possibilità di vedere da vicino i macachi, che proliferano in abbondanza.
Padang Padang beach è una piccola ma splendida spiaggia, a detta di molti un vero e proprio paradiso terrestre. Si raggiunge attraverso una lunga scalinata in discesa tra due enormi pareti di roccia. Nel film è stata scelta soprattutto per il riparo fornito dalle rocce, il panorama mozzafiato e le onde perfette per il surf.