In Lombardia sono numerosi i siti Unesco da visitare. Si tratta di beni singoli, siti seriali, siti naturalistici e beni immateriali.
Siti Patrimonio dell’Unesco in Lombardia
Gli argomenti del post
- Siti Patrimonio dell’Unesco in Lombardia
- 1. Bergamo e le opere di difesa veneziane tra XVI e XVIIsecolo
- 2. Santa Maria delle Grazie e Cenacolo vinciano a Milano
- 3. Arte rupestre della Valle Camonica
- 4. Villaggio operaio di Crespi D’Adda
- 5. Sacri Monti di Piemonte e Lombardia
- 6. Siti palafitticoli preistorici dell’arco alpino
- 7. Ferrovia retica nel paesaggio dell’Albula e del Bernina
- 8. Mantova e Sabbioneta
- 9. Monte San Giorgio
- 10. I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568/774 d.c.)
- 11. Saperi e saper fare liutario della tradizione cremonese
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1. Bergamo e le opere di difesa veneziane tra XVI e XVIIsecolo
Inserito nell’elenco Unesco è l’imponente sistema difensivo unitario della Repubblica di Venezia tra il XVI e il XVII secolo. A Bergamo il perimetro è lungo 5,3 km e ha un’altezza tra i 10,5 e i 22 m. Le mura, in pietra locale, costruite in 27 anni, hanno 5 porte d’accesso (Porta del Soccorso, Porta Sant’Alessandro, Porta San Giacomo, Porta Sant’Agostino e Porta san Lorenzo), 2 polveriere, 14 baluardi, 2 cannoniere e 2 piattaforme, collegati da “sortite e camminamenti”: una fortezza veneta mai espugnata. Il sito, seriale, è riconosciuto dall’Unesco dal 2017 insieme a Peschiera del Garda e Palmanova, in Veneto, Zara e Sebenico in Croazia e Cattaro in Montenegro, con oltre 1000 km totali di fortificazioni.
2. Santa Maria delle Grazie e Cenacolo vinciano a Milano
Forse è il bene Unesco lombardo più conosciuto, inserito nell’elenco nel 1980 per l’influenza che ha avuto sulla pittura mondiale: all’interno di Santa Maria delle Grazie a Milano, è l’Ultima Cena, realizzata da Leonardo Da Vinci tra il 1494 e il 1497 sulla parete del refettorio, con una tecnica diversa da quella dell’affresco (una tecnica a secco molto fragile che gli consentiva di intervenire per modificare i particolari). L’ultimo restauro durò 20 anni, terminando nel 1999.
3. Arte rupestre della Valle Camonica
Il primo dei siti italiani riconosciuto dall’Unesco (1979), è detto anche “La Valle dei Segni”. Sono 8 parchi distribuiti in ValCamonica (BS) in cui si possono ammirare incisioni rupestri preistoriche realizzate in più di 12 mila anni di storia e che rappresentano scene di vita quotidiana a simboli di culto. La rosa camuna, una di queste incisioni antiche, è simbolo della Regione Lombardia.
4. Villaggio operaio di Crespi D’Adda
Realizzato tra Ottocento e Novecento dalla famiglia Crespi accanto alla fabbrica tessile, il villaggio operaio di Crespi d’Adda è una “città ideale” con le abitazioni dei dipendenti e delle loro famiglie, studiato come una città giardino ottocentesca e dotato di servizi innovativi come l’elettricità e le fognature.
Inalterato dagli anni Venti, è l’esempio meglio conservato di villaggio operaio in Europa ed è un esemplare unico di archeologia industriale (nell’elenco Unesco dal 1995).
Guarda lo speciale Treccani su Crespi D’Adda:
5. Sacri Monti di Piemonte e Lombardia
Dal 2003 la Lombardia condivide con il Piemonte il sito seriale Unesco dei 9 Sacri Monti, complessi di cappelle costruiti fra il XV e il XVII secolo che raccontano storie religiose esemplari. La decorazione delle cappelle è composta da sculture a misura reale in terracotta policroma e affreschi. In Lombardia i due Sacri Monti sono a Varese e Ossuccio (CO), entrambi con 14 cappelle in posizione panoramica che raccontano la storia della Vergine.
6. Siti palafitticoli preistorici dell’arco alpino
Dal 2011 esiste il sito seriale Siti palafitticoli preistorici dell’arco alpino tra i territori di Svizzera, Austria, Francia, Germania, Italia e Slovenia.
Guarda lo speciale Treccani sui siti palafitticoli preistorici dell’Arco Alpino:
Di 156 siti archeologici, per la maggior parte subacquei o in parte sommersi, 25 sono italiani: in Lombardia sul Lago di Varese sono state trovate le strutture palafitticole più antiche, dell’inizio del Neolitico (Isolino Virginia, Biandronno, Bodio centrale o “delle Monete” a Bodio Lomnago, il Sabbione a Cadrezzate, solo per citarne alcuni), mentre nell’area del Lago di Garda (come il sito del Lucone, a Polpenazze del Garda – BS) si trova la maggiore concentrazione di palafitte, con più di 30 abitati.
7. Ferrovia retica nel paesaggio dell’Albula e del Bernina
A cavallo fra Lombardia e Svizzera, la Ferrovia Retica (Patrimonio dell’Umanità dal 2008) collega Tirano in Valtellina (SO) a Saint Moritz in Engadina, superando la salita del passo del Bernina a 2256 m slm. Il percorso è turistico (con panorami montani mozzafiato) ma anche di trasporto delle merci. Oggi è percorsa dal celebre “trenino rosso del Bernina”.
Guarda lo speciale Treccani sulla Ferrovia retica:
8. Mantova e Sabbioneta
Mantova e Sabbioneta sono due punti strategici dell’attività della famiglia rinascimentale dei Gonzaga: sono infatti due esempi di progettazione urbana diversa. Mantova rinnova un abitato preesistente, mantenendo quindi una pianta irregolare con edifici di epoche diverse (“modello evolutivo”), mentre Sabbioneta è la “città ideale” progettata ex novo (“modello fondativo”). Entrambe sono un riferimento per la diffusione internazionale degli ideali rinascimentali e per questo sono Patrimonio Unesco dal 2008.
Guarda lo speciale Treccani su Mantova e Sabbianeta:
9. Monte San Giorgio
I siti del Triassico lombardo di Monte San Giorgio (VA), sono un insieme incredibile di siti e livelli fossiliferi di vertebrati marini, con una successione di famiglie faunistiche che copre circa 12 milioni di anni: sono famosi i fossili di pesci, di rettili di grandi dimensioni (fino a 6 m) e, diffusissimi, delle piccole lucertole acquatiche dette “pachipleure”. Dal 2003 il sito è riconosciuto dall’Unesco.
Guarda lo speciale Treccani su Monte San Giorgio:
10. I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568/774 d.c.)
Il sito seriale “I longobardi in Italia” dal 2011 comprende le più importanti testimonianze monumentali longobarde esistenti in Italia, quindi soprattutto palazzi e chiese datati dal VI all’VIII secolo. In Lombardia, è celebre il complesso monastico di San Salvatore-Santa Giulia a Brescia, così come il sito archeologico di Castelseprio (VA) dove si vede l’evoluzione di un castrum militare precedente trasformato dai Longobardi prima in un centro commerciale e poi in un luogo religioso (Basilica di San Giovanni Evangelista, Chiesa di Santa Maria Foris Portas e Monastero di Torba).
11. Saperi e saper fare liutario della tradizione cremonese
Il metodo di Liuteria sviluppato a Cremona è considerato il migliore del mondo: oltre 70 pezzi di legno modellati e assemblati rigorosamente a mano danno origine a uno strumento ad arco in esemplare unico (violini, viole, violoncelli, contrabbassi). Tuttora a Cremona il saper fare liutario è legato al lavoro esclusivamente manuale e a un percorso preciso: apprendistato, tirocinio, bottega, materiali, attrezzi, tecniche, sodalizio corporativo. Tutti questi aspetti anche immateriali sono Patrimonio Unesco dal 2012.
I siti citati sono beni Patrimonio dell’Umanità della United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization: in Italia dal 1950 c’è la Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO (per la Convenzione di Londra del 16 novembre 1945 esistono enti simili nei 195 Paesi membri dell’Unesco).
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