Le Corbusier – pseudonimo di Charles-Edouard Jeanneret – viene ricordato come maestro del Movimento Moderno, pioniere dell’uso del calcestruzzo armato per l’architettura ed è uno dei padri dell’urbanistica moderna.
Durante la sua vita Le Corbusier non si è dedicato solo all’ architettura, ma anche all’ urbanista, alla pittura e al design.
In esposizione al Maxxi ci saranno 320 documenti originali e 300 fotografie che mostreranno l’influenza che l’Italia ha avuto nel lavoro del maestro.
Saranno inoltre mostrati disegni, acquerelli, dipinti e documenti rari come la corrispondenza con Alberto Sartoris, Gino Pollini, Giuseppe Terragni e Pier Luigi Nervi, un filmato di Moholy Nagy del 1933, una riproduzione settecentesca della pianta di Roma Antica di Pirro Ligorio, tutti importanti materiali che aiuteranno a comprendere la formazione e il punto di vista del grande maestro del Novecento.
L’esposizione si articola in quattro grandi sezioni divise cronologicamente e organizzate per tematiche: I viaggi in Italia, I rapporti con la pittura 1916 1923, Gli anni venti e trenta e I progetti del secondo dopoguerra.
Tra il 1907 e il 1923 Le Corbusier torna quattro volte nel nostro paese per dedicarsi allo studio delle grandi culture artistiche, dall’età tardo antica al Rinascimento e per studiare l’urbanistica dell’antica civiltà romana.
A dimostrazione della grande versatilità di questo artista e del suo estro creativo saranno esposti inoltre materiali particolari come l’orologio disegnato e realizzato da Jeanneret per l‘Esposizione Internazionale di Milano del 1906, gli acquerelli del viaggio in toscana del 1907, i disegni architettonici di Pompei, Roma, Villa Adriana, Pisa e della Certosa di Ema realizzati nel 1911 e infine documenti che mostrano gli studi sulle città italiane condotti alla Bibliothèque nationale di Parigi.
Importante nella vita del maestro è stata l’esperienza come pittore, iniziata con l’esperienza nella rivista L’Esprit Nouveau che dirige insieme al pittore purista Amedeé Ozenfat tra il 1920 e il 1925.
Le sue tavole saranno esposte accanto a tele di Ozenfant, Jeanneret, Carrà, Severini e Morandi.
Gli anni che vanno tra il 1916 e il 1923 sono gli anni più significativi di scambi con la cultura italiana; infatti è proprio in questo periodo che Le Corbusier intrattiene rapporti con architetti italiani razionalisti in particolare a Torino, Milano, Roma e Venezia e nel giugno del 1934 l’architetto è invitato a tenere delle conferenze a Roma e a Milano. In esposizione ci saranno documenti che testimoniano rapporti con giovani architetti italiani, come Piero Bottoni, Guido Fiorini, Alberto Sartoris, Luigi Figini, Gino Pollini e Giuseppe Terragni e con industriali come Agnelli e Olivetti; sono inoltre esposte le sei tavole a colori con le quali Le Corbusier illustra a Milano le sue opere urbanistiche, i disegni per Roma, Sabaudia e Pontina inviati a Giuseppe Bottai e i fogli del piano per Addis Abeba.
Nel secondo dopoguerra, il maestro divenuto celebre tornerà diverse volte in Italia: a Bergamo, in occasione del VII CIAM (1949), a Milano, invitato dalla Triennale al Convegno De Divina et Humana Proportione (1951), a Venezia, alla conferenza Internazionale degli Artisti e alla scuola estiva dei CIAM (1952), a Torino (1961) e a Firenze dove nel 1963 viene allestita la prima grande esposizione italiana dedicata a Le Corbusier.
A conclusione del percorso espositivo ci saranno i lavori più importanti progettati ma mai realizzati Italia nel secondo dopoguerra, ovvero i progetti per il nuovo ospedale di Venezia e per il Centro Calcolo Olivetti a Rho.
Questi documenti rappresentano importanti testimonianze della poetica architettonica degli ultimi anni della carriera di Le Corbusier.
Info mostra
Quando
18 ottobre 2012 – 17 febbraio 2013
Dove
MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo
via Guido Reni 4/A
Costo del biglietto
11€ intero
8€ ridotto
Orario
martedì-mercoledì-giovedì-
sabato 11.00-22.00
Chiuso tutti i lunedì
Per maggiori informazioni www.fondazionemaxxi.it