è una città che ti tiene in pugno: una volta che ti ha conquistato, puoi solo viverla intensamente, in balìa delle emozioni che riesce a regalare tra luci e colori, suoni e rumori, sapori e odori.
Napoli è allo stesso tempo caos e perfezione: il risultato di un melting pot sociale, culturale, di storia e tradizioni, miste alla bellezza del territorio e al fascino folcloristico di rituali, miti e leggende.
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Cosa visitare a Napoli
Gli argomenti del post
Se non si fosse capito, Napoli mi è entrata nel cuore e me ne sono innamorata poi pian piano! Quella che vi racconterò è quindi una “storia” un po’ di parte. Ma preparatevi a conoscere la “Napoli che non ti aspetti”, quella meno nota e popolare, la Napoli verace e autentica, che in molti hanno descritto e tramandato ma che forse in pochi sono riusciti davvero a restituire.
Se volete farvi un’idea prima di addentrarvi nella lettura, vi consiglio di mettere in cuffia LIBERATO, l’artista misterioso e dall’identità multipla e nascosta che ha fatto incontrare la canzone “in lingua napoletana” -patrimonio fino ad ora dei neomelodici doc – con la musica elettronica (ha avuto la benedizione addirittura di “Re Giorgio” Moroder).
Anzi, guardate direttamente i video dei quattro pezzi di LIBERATO, diretti e girati dal regista napoletano Francesco Lettieri. Nell’ordine: NOVE MAGGIO, TU T’E SCURDAT’ ‘ E ME, GAIOLA PORTAFORTUNA e l’ultimo, fresco di uscita, ME STAJE APPENNENN’ AMÒ.
Per cominciare: tra storia e leggenda
La città si sviluppa all’interno dell’omonimo Golfo, con il Vesuvio alle spalle e la penisola sorrentina che accompagna la costa fino a sud. Napoli è “la città nuova” (Neapolis): fin dalla sua fondazione è stata capace di assorbire nuove componenti e ogni volta rinascere, appunto, come Neapolis. Questa è una caratteristica che è rimasta viva nel tempo e nella storia: dal Medioevo all’età normanna, dall’età aragonese al periodo borbonico, fino ai giorni nostri. Certo oggi resta ben poco della vecchia Partenope, la città greca delle origini, perché le stratificazioni storiche e archeologiche hanno dato vita a tante città in una sola.
La Sanità
Uno dei quartieri più affascinanti e controversi di Napoli è il Rione Sanità. Incarna perfettamente le contraddizioni della città: piazze e strade popolari, con murales e mosaici capolavori della street art cittadina lasciano il posto a palazzi storici, dimore di nobili e borghesi a partire dal XVII secolo.
Basta inoltrarsi nei cortili nascosti per scoprire le meraviglie nascoste di Palazzo dello Spagnolo o Palazzo Sanfelice.
Salendo fino in cima alla Sanità subito dopo la piazza omonima, c’è un luogo magico e suggestivo: il Cimitero delle Fontanelle. Qui si si svolgeva un rito particolare, detto delle “anime pezzentelle”, che prevedeva l’adozione, la cura e la sistemazione di un cranio (detta capuzzella) di un’anima abbandonata (per questo motivo pezzentella) in cambio di protezione.
#traveltips: se volete alloggiare alla Sanità vi consiglio il b&b Borgo Vergini Garden, a due passi dalla metro Cavour: atmosfera familiare, curato nei minimi dettagli, nella recente ristrutturazione sono state riutilizzate le antiche “riggiole”, che caratterizzano in chiave napoletana tutti gli ambienti; così come i muri in tufo giallo, a tratti volutamente lasciati a vista.
La Pedamentina
Con i suoi 414 scalini la Pedamentina collega la Certosa di San Martino con Corso Vittorio Emanuele, proprio lì dove inizia il primo tratto di Spaccanapoli, su via Pasquale Scura. Non si tratta di una scalinata comune: la gradinata era anticamente usata come mezzo di offesa: più volte venne dotata di sistemi di difesa per proteggere da eventuali attacchi Castel Sant’Elmo. Oggi rappresenta un’importante testimonianza storica ed urbanistica; percorrendo la Pedamentina è infatti possibile ammirare non soltanto il panorama del Golfo, ma anche gli orti ed i giardini della Certosa.
I Quartieri Spagnoli
Ed è proprio scendendo da Corso Vittorio Emanuele, giù per Spaccanapoli oppure perdendosi tra scale e vicoli nascosti, spesso senza uscita, che si arriva nel cuore di Napoli, i Quartieri Spagnoli. Luci e ombre della città, si caratterizzano per un dedalo di strade e stradine alle volte tanto strette da non riuscirci a passare con l’auto. I quartieri rappresentano uno stile di vita, un’appartenenza a una “fede” tutta particolare, quella napoletana. È impossibile non farsi attirare dalla vita che si compie all’interno dei “bassi”, le tipiche abitazioni a pian terreno o dalle mille piccole botteghe di artigiani o ancora dalle file di panni stesi ad asciugare. Passata Piazza Carità addentratevi nel mercato della Pignasecca. Tappa obbligata, la Pescheria Azzurra, dove potete mangiare dell’ottimo pescato, primi tipici e ovviamente fritture di pesce servite all’interno del tipico “cuoppo” napoletano.
A delimitare la zona dei Quartieri è sicuramente Spaccanapoli, il decumano inferiore della città, che insieme con il decumano maggiore e il decumano superiore (decumani di Napoli), è una delle tre strade principali dell’impianto urbanistico d’epoca greca e che attraversava in tutta la loro lunghezza l’antica Neapolis.
Bagnoli, il pontile e Nisida
Tra le zone periferiche meno conosciute ma assolutamente affascinanti che vi consiglio di visitare c’è Bagnoli. Facilmente raggiungibile con la Metro o la Circumvesuviana, è a due passi da Fuorigrotta e non lontana dalla collina di Posillipo. Bagnoli è nota ai più perché molto legata alla tradizione industriale ed operaia: è stata, infatti, sede di uno dei più importanti insediamenti industriali del mezzogiorno e in particolare delle acciaierie dell’Ilva, ex Italsider, attive dall’inizio del ‘900 e dismesse a partire dagli anni Novanta. L’area industriale è stata riqualificata negli anni: dalla Città della Scienza a Bagnoli Futura, fino ai concerti del Neapolis Festival, tanti i progetti che hanno puntato alla valorizzazione dell’area occupata un tempo dall’Italsider.
il cuore di Bagnoli è il suo Pontile: restaurato ed aperto al pubblico nel 2006, è lungo 900 metri. Una volta adibito al carico e scarico di materiali industriali, ora è stato trasformato in un’area pedonale, la passeggiata a mare più lunga d’Europa. Arrivate fino alla punta del pontile, non resterete delusi dal panorama suggestivo.
Non lontano da lì, l’isoletta di Nisida: oggi ospita l’istituto penitenziario minorile, la leggenda vuole che il mare fra Nisida e Capri ha dato i natali alle sirene che tentarono Ulisse nell’Odissea. Per godere appieno della sua controversa bellezza salite fin su a Posillipo e affacciatevi dal Parco Virgiliano, lo spettacolo è assicurato!