Lazio nascosto: visitare San Gregorio da Sassola

Panoramica

Nel Lazio, a circa 40 km da Roma nel comprensorio dei Monti Prenestini, alle pendici del monte Cerella, sorge un piccolo e delizioso borgo medievale: San Gregorio da Sassola è paesino di appena 1.400 abitanti che si erge su una collinetta in mezzo alla natura che, soprattutto in autunno, assume i colori più caldi che esistono.

San Gregorio da Sassola: cenni storici

Il paese sorge su un’altura immersa nel verde, e si presenta al visitatore diviso in due parti ben distinte: il nucleo medievale e l’ampliamento barocco. Una volta arrivati infatti, ci si ritrova a destra la porta di entrata del borgo medievale, mentre salendo a sinistra si va verso Borgo Pio.

Il borgo medievale

Il borgo medievale è delizioso: stradine con abitazioni dal sapore antico, chiesette e vicoletti che immancabilmente portano sul belvedere.

Borgo Pio

Borgo Pio invece si presenta con una via centrale sulla quale si affacciano due blocchi di abitazioni: il più antico di questi blocchi risale al XVII secolo ed è formato da cinque blocchi di case a schiera che terminano in una piazza di forma ellittica (chiamata Piazza del Teatro, detta anche piazza Padella, per via della sua forma) costituita da quattro “quartieri” di cui uno non è stato mai costruito. Questa piazza così caratteristica ospita diverse attività commerciali e i principali eventi del paese.

Borgo Pio, fu costruita in una fase successiva rispetto alla nucleo medievale per volere del cardinale Carlo Pio di Savoia, per farci trasferire un centinaio di famiglie che proveniva dai paesi vicini, ovvero quelle che si salvarono dalla peste che colpì la zona intorno alla metà del 1600. Per questo motivo le due parti di San Gregorio sembrano distinte e separate.

 

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Cosa vedere a San Gregorio da Sassola

Oltre a visitare tutto il centro storico, particolare attenzione merita:

  • la Chiesa di San Gregorio Magno del 1537 che conserva una tavola trecentesca con l’immagine del Salvatore.
  • la cinquecentesca Chiesa della Madonna della Cavata che conserva affreschi e un’immagine trecentesca della Madonna, che secondo la tradizione fu ritrovata miracolosamente sotto terra da alcuni contadini mentre erano al lavoro nei campi
  • Castello Brancaccio, che costruito nel X secolo, fu acquistato dai principi Brancaccio nel 1889 e dal 1991 è di proprietà comunale. All’interno sono presenti affreschi cinquecenteschi attribuiti all’artista Federico Zuccari.

 

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