Sapori di Puglia: il Vincotto

Le storie che ci tramandano i nostri avi raccontano che quando la vita si faceva dura, i contadini sfruttavano tutto quello che avevano a disposizione nella dispensa per sfamarsi e affrontare i giorni, i mesi, le stagioni, gli anni.

Con i pochi alimenti che la terra produceva cercavano di inventare nuove ricette che potevano servire per rinfrancare lo stomaco e i sensi.

I processi di invecchiamento del vino sono noti sin dalle antichità, ma i contadini pugliesi avevano appreso che cuocendo il mosto d’uva sul fuoco per parecchie ore, veniva fuori una bevanda calda, dal sapore forte e dolciastro allo stesso tempo. Bevanda che hanno poi denominato Vincotto. Avevano imparato che rinvigoriva il fisico se utilizzato come dissetante durante i lavori nei campi.

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Con il tempo, hanno perfezionato la sua preparazione ed è divenuto un vino da pasto per le grandi occasioni, per i momenti importanti e le festività. Non solo, il vincotto ha proprietà benefiche, veniva utilizzato come medicinale per curare i malanni o come balsamo per le pelli dei neonati.

Oggigiorno il Vincotto lo ritroviamo sia in ricette di ogni tipo ma anche condimento di vari piatti e dolci tipici come biscotti secchi, ciambelline, taralli (famosi i Taralli Neri del foggiano) e così via.
Viene usato allo stesso modo come l’aceto balsamico, infatti è acquistabile in bottiglie anche online.

Spesso viene confuso con il prodotto enologico Vino Cotto che si produce nelle Marche e in Abruzzo, e con il Vincotto veneto, che altro non è che una confettura preparata cuocendo a fuoco lento il mosto d’uva clinton con mele, patate americane e zucca a pezzettini.

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