A cura di Nicoletta Pisanu
Pechino (Beijing), Cina – “Il cielo e la terra sono spietati, trattano le diecimila creature come cani di paglia“, recita il Daodejing di Laozi.
Il culto del cielo, centrale nella religione taoista, a Beijing trovava espressione nei sacrifici che l’imperatore e i sacerdoti officiavano nel Tiantan, il Tempio del cielo. È un complesso di cui è possibile visitare sia i padiglioni che il parco, mete imperdibili per i turisti stranieri in città ma molto amato anche dai cinesi, sia per il turismo interno che per il tempo libero.
Storia e filosofia del Tempio del cielo
Gli argomenti del post
Il tempio è stato costruito nel 1420, diciottesimo anno del regno dell’imperatore Yongle della dinastia Ming. È stato aperto al pubblico nel 1918. Occupa un’area di 2,73 chilometri quadrati ed è racchiuso entro antiche mura, in parte circolari e in parte squadrate, a simboleggiare il cielo a nord e la terra a sud, dato che tradizionalmente venivano rappresentati in forma tonda e quadrata.
Cinque punti da vedere
Sala della preghieraper i buoni raccolti
: un grande padiglione circolare, dove l’imperatore presiedeva le cerimonie per ottenere bel tempo e raccolti abbondanti. È un edificio colorato, il caratteristico tetto blu a tre piani lo rende subito riconoscibile anche a chi non ha mai visitato Beijing. La sala è stata costruita secondo principi di numerologia, con quattro colonne interne che rappresentano le stagioni e altre ventiquattro colonne a simboleggiare il calendario lunare.
La volta imperiale del cielo: un gioiello di acustica. Infatti, è famosa soprattutto per il “muro dell’eco”, la parete di 193 metri che la circonda, dove se si parla a bassa voce a un’estremità, si può essere uditi dalla parte opposta. Interessanti anche le tre pietre dell’eco, che si trovano lungo il passaggio fuori dal tempio: se si parla stando sulla prima pietra si sentirà un eco, due o tre invece stando sulla seconda e sul terzo masso. La volta vera e propria è un padiglione tondo, dal soffitto meravigliosamente decorato di blu e verde con un drago dorato al centro.
Altare circolare: è una struttura rialzata, su tre piani, bianca e riccamente decorata con intarsi raffinati. Qui venivano fatti i sacrifici, sia di animali che di oggetti preziosi come la giada. Si possono osservare i bracieri che venivano usati proprio per consegnare alle fiamme i sacrifici.
L’ufficio della musica divina: era l’accademia più importante di musica rituale durante le dinastie Ming e Qing. Qui aveva sede l’amministrazione della musica per le cerimonie, era anche il luogo dove i musicisti provavano le melodie e gli strumenti.
Il parco: un paradiso verde amato dai residenti, che lo frequentano volentieri. Non è raro trovare persone che corrono e passeggiano, praticano Taijiquan e Qi Gong o che si sfidano a xiangqi, antico gioco da tavolo noto in occidente come gli scacchi cinesi. Il parco comprende sessantamila varietà di piante, l’albero più famoso è un cipresso di 500 anni, chiamato “dei nove draghi”.
Come arrivare al Tempio del Cielo
I cancelli nord e sud del Tiantan sono raggiungibili con numerosi autobus. In metro invece si può arrivare al cancello est prendendo la linea 5 e scendendo alla fermata Tiantan Dongmen, uscita A.