Cosa vedere in Versilia (oltre alle spiagge c’è di più)

Versilia

significa eleganza senza tempo. L’arte contemporanea di Pietrasanta e il goloso lardo di Colonnata, il lusso senza tempo di Forte dei Marmi e il paesaggio lunare delle cave. E poi la spiaggia, fascinosa più del suo mare grazie ai suoi lidi esclusivi, nonché la buona cucina.

Unica nota dolente, avvertiamo, sono i prezzi di tutti i servizi, così elevati da far restare la Versilia una meta preclusa a molti.

Cosa vedere in Versilia oltre al mare

Prima di addentrarci nel racconto del nostro itinerario, dovete sapere che la Versilia è ben servita dall’autostrada da qualsiasi direzione; l’uscita Versilia è situata sulla A12 tra Viareggio e Massa Carrara. La stazione di riferimento è Viareggio, da dove partono treni locali, bus o taxi.

 

1. Pietrasanta, la piccola Atene italiana

Pietrasanta è il posto giusto per iniziare un itinerario tra le perle della Versilia. Il borgo vive un  legame simbiotico con l’arte, soprattutto scultorea per la tradizione secolare della pietra e del marmo delle vicine Alpi Apuane. Nei vecchi laboratori della “piccola Atene della Versilia” sembra quasi di intravedere Michelangelo alla ricerca della materia prima perfetta; a Pietrasanta, chiese e piazze romaniche convivono con i capolavori dei giorni nostri.

Lo possiamo constatare, ad esempio, visitando la piazza principale con il Duomo di San Martino, risalente al secolo XIV, il Battistero del XVI secolo, la Chiesa di Sant’Agostino del XIV secolo, l’Archivio Storico nel palazzo Moroni, e l’ex convento, oggi sede del Centro Culturale Luigi Russo e la Biblioteca Comunale, nel cui chiostro si trovano interessanti affreschi. Insolita è anche la Torre campanaria in mattoni, costruita alla fine del 1500.

Insomma, nel bel mezzo di questo scenario storico, spuntano bellissime installazioni contemporanee, in un accostamento davvero riuscito. Dal primo Dopoguerra sono infatti numerosi gli artisti che hanno scelto Pietrasanta come luogo delle loro opere.

Da Mitoraj a Botero a Marcello Tommasi; ma anche Cascella, Salvador Dalì, Giacomo Manzù, Marino Marini, Francesco Messina, Juan Mirò, Henry Moore, Giò e Arnaldo Pomodoro e Giuliano Vangi sono alcuni – tra i più noti – ad aver contribuito a rendere unica Pietrasanta.

Oltre ai vari atelier e laboratori del marmo, merita la visita il Museo dei Bozzetti Pierluigi Gherardi: 600 prove di sculture di oltre 300 artisti che hanno scelto i laboratori locali per dar vita alle proprie opere. Pietrasanta è un viaggio unico tra le opere della scultura contemporanea mondiale, in cui l’estro dei grandi nomi del Novecento si affianca alla maestria dei tanti artigiani locali.

Dove dormire a Pietrasanta: adorabile è la Guest House Antico Frantoio Pietrasanta, che grazie alla sua location completamente immersa nella natura, permette di portare con sé anche i propri animali domestici.

2. Forte dei Marmi, il triangolo del lusso

Nonostante la vita di Forte dei Marmi si sviluppi soprattutto lungo il suo litorale, la città è ricca di storia. Forte dei Marmi iniziò a espandersi a partire dal XVI secolo, con le operazioni di bonifica che si prolungarono per tutto il 1600. Terminata la costruzione del forte nel 1788, da cui il nome, nell’Ottocento il comune ha iniziato la sua trasformazione nella splendida e lussuosa località turistica di mare che conosciamo oggi.

Il quadrilatero della moda si sviluppa tra Piazza Garibaldi, Via Roma, Via Mazzini e Piazza Dante: le grandi griffe e le boutique più rinomate ci sono tutte, competendo, attraverso l’esclusività dello shopping a quello di città gemelle come Porto Cervo e Capri, in un triangolo vip attorno al Tirreno.

Di grande fascino è anche lo storico pontile, lungo ben 275 metri: si protende maestoso nel mare, e ancora oggi è il luogo più amato da residenti e turisti per una passeggiata al tramonto; ricostruito subito dopo la guerra perché distrutto dai bombardamenti tedeschi, in origine serviva a facilitare il trasporto in mare del marmo proveniente dalle Alpi Apuane. La stessa Forte dei Marmi, del resto, si sviluppa nel tempo come porto per la spedizione del pregiato materiale proveniente soprattutto da Carrara, e destinato a tutto il mondo.

 

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Dove dormire a Forte dei Marmi

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3. Colonnata, il lardo e le cave di marmo bianco

Nelle giornate più limpide, passeggiando sul pontile di Forte dei Marmi e guardando verso la spiaggia, le Alpi Apuane, là sullo sfondo sembrano così vicine da poterle toccare con una mano. Le macchia bianche che si intravedono di tanto in tanto si potrebbero scambiare per neve, ma altro non sono che le cave di marmo, da scoprire con un viaggio in direzione Colonnata, alle spalle di Carrara. Antico paese di cavatori attivo nella produzione di marmo già in epoca romana, oggi Colonnata è abitata da meno di 400 persone ed è famosa in tutto il mondo, oltre che per le sue cave di marmo bianco, per il suo Lardo di Colonnata IGP.

Per giungere nel minuscolo borgo, dove il tempo sembra essersi fermato, tocca percorrere una strada stretta, che attraversa una sorta di paesaggio lunare: cave a destra e sinistra, squarci di bianco nel verde, che al tramonto diventano rosa. Il borgo non permette l’accesso alle auto, poiché le vie sono molte strette e ripide, e passano sotto antichi archi fino a raggiungere il punto più alto con la chiesa del XII secolo dedicata a San Bartolomeo e il monumento al cavatore.

La chiesa di San Bartolomeo e il monumento al cavatore
La chiesa di San Bartolomeo e il monumento al cavatore. Foto Visit Tuscany

Nel corso dei secoli artigiani e scultori venivano in queste cave per rifornirsi di blocchi di marmo perfetto. Tra questi Canova e Michelangelo: quest’ultimo si recò qui per scegliere il marmo bianco che utilizzò poi per la famosa statua del David.

In tempi più recenti, Colonnata si è distinta anche per il suo ricercatissimo lardo, che un tempo veniva usato come companatico proprio dai cavatori, che lo affettavano sottile per poi gustarlo insieme a pane e pomodoro.

Dove dormire a Colonnata: essendo un piccolissimo borgo, frazione di Carrara, le strutture qui si contano sulle dita di una mano. Potete però cercare un soggiorno nei dintorni.

Dove mangiare il lardo a Colonnata

Particolarmente noto è il Bar Merenderia Da Mario situato in Via Fossacava 27, che accoglie turisti e locali nel suo locale, che ha disposizione una sala interna e alcuni tavoli fuori per mangiare all’aperto durante la bella stagione. Qui, l’ottimo lardo è accompagnato da deliziosi taglieri di salumi e formaggi con miele e marmellate di fichi, prodotti tipici della provincia di Massa Carrara, focacce ripiene e dessert di vario tipo.

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4. Viareggio, Villa Argentina e Museo del Carnevale

Cosa vedere in Versilia se non Viareggio? Una delle mete più iconiche della Versilia, rinomata per le sue splendide spiagge, il vibrante lungomare e il celebre Carnevale. La città offre una combinazione perfetta di relax e divertimento, con stabilimenti balneari attrezzati lungo la costa e una vivace vita notturna. Passeggiando sul lungomare, si può ammirare una serie di eleganti edifici in stile Liberty, tra cui spicca Villa Argentina.

Questo gioiello architettonico degli anni Venti del Novecento, situato a pochi passi dalla famosa Passeggiata Margherita, è la più significativa espressione del modernismo in Versilia. All’esterno, risaltano le ceramiche dell’artista Galileo Chini, mentre gli interni, come la sontuosa Sala degli Stucchi, sorprendono per la loro raffinatezza ed eleganza. La parete principale della sala ospita il ciclo pittorico “Matrimonio Persiano” del pittore Giuseppe Biasi.

villa argentina viareggio
Foto © villaargentinaviareggio.it

Non può mancare una visita al Museo del Carnevale, situato all’interno della Cittadella del Carnevale, il più grande centro tematico italiano dedicato alle maschere. Il museo svela i segreti della cartapesta, ripercorrendo la storia del carnevale viareggino attraverso documenti originali, bozzetti, manifesti e modellini. Un’area didattica illustra le varie fasi della realizzazione delle opere in cartapesta, mentre l’hangar numero 16, l’Espace Gilbert, presenta elementi significativi delle costruzioni allegoriche che hanno sfilato al carnevale, suddivisi per aree tematiche.

5. Palazzo Mediceo di Seravezza, Patrimonio Mondiale UNESCO

Tra le cose da vedere in Versilia, il Palazzo Mediceo di Seravezza rappresenta un magnifico complesso architettonico, riconosciuto come Patrimonio Mondiale Unesco insieme alle altre ville medicee. Costruito alle pendici delle Alpi Apuane e nella seconda metà del XVI secolo su volere di Cosimo I de’ Medici, la villa serviva come residenza temporanea durante le sue frequenti visite alle miniere e alle cave di marmo.

Oggi, il palazzo ospita la Biblioteca Sirio Giannini, l’Archivio Storico Comunale e il Museo del Lavoro e delle Tradizioni Popolari della Versilia Storica. Le antiche scuderie sono state trasformate in un teatro e un cinema comunale, rendendo la villa un centro culturale di grande rilievo.

palazzo mediceo serravezza
Foto © palazzomediceo.it

6. Antro del Corchia a Levignani

Situato a Levigliani, frazione del comune di Stazzema, l’Antro del Corchia è uno dei più grandi complessi ipogei d’Europa e tra i più vasti al mondo, con 70 chilometri di gallerie, pozzi e saloni scavati dall’acqua nel corso di milioni di anni.

Conosciuto un tempo come Buca del Vento a causa del forte vento percepibile all’ingresso, l’antro fu scoperto per caso nel 1841 dallo speleologo e geologo Giuseppe Simi. Oggi, è possibile visitare questo spettacolare complesso attraverso un suggestivo percorso sotterraneo di 2 chilometri, che può essere completato in circa due ore. La visita guidata offre un’esperienza affascinante e accessibile, simile a un leggero trekking, permettendo ai visitatori di esplorare le meraviglie naturali nascoste nelle profondità della terra.

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