A cura di Giulia Varetti
Metti di avere una giornata libera e di volerla dedicare alla storia, all’architettura e all’arte, in Lombardia: Pavia è la meta perfetta! Facilmente raggiungibile in treno e in auto, (A7 uscita Bereguardo/Pavia Nord o A21 uscita Stradella/Broni e Casteggio), la città è popolata da giovani, grazie all’Università situata proprio all’interno del centro storico.
Cosa vedere a Pavia
Gli argomenti del post
- Cosa vedere a Pavia
- Ponte Coperto e la statua della Lavandaia
- Basilica Maggiore
- Piazza della Vittoria
- Il Broletto e il Duomo
- Le torri medievali, Teatro Fraschini e il Castello Visconteo Sforzesco
- San Pietro in Ciel d’Oro
- Pavia: visitare la Certosa e la Lomellina
- Scopri le migliori offerte per dormire a Pavia
Ponte Coperto e la statua della Lavandaia
Chiamata Ticinum dai Romani perché sulle sponde dell’omonimo Fiume Azzurro, dista solo 9 chilometri dal Po (dal Ponte della Becca, fuori città, si può ammirare il punto di confluenza tra i due fiumi). Simbolo della città è il Ponte Coperto, che unisce il centro storico al Borgo Ticino: l’attuale è la ricostruzione di un ponte trecentesco, sul luogo del ponte romano di cui si vede ancora un pilone quando il Ticino è particolarmente basso.
Accanto al ponte, la statua della Lavandaia ricorda gli antichi mestieri cittadini: in Borgo Ticino abitavano infatti soprattutto pescatori, barcaioli e lavandaie. Se siete da queste parti per pranzo, l’Antica Osteria Del Previ propone un menu tutto pavese.
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Basilica Maggiore
A pochi passi dal ponte, si raggiunge San Michele, detta anche Basilica Maggiore: nata come chiesa longobarda a pochi passi dal palazzo regio, viene ricostruita in stile romanico.
Chiamata “la chiesa di polenta” per il colore dorato che assume l’arenaria della facciata nelle giornate di sole, ha meravigliosi esempi di decorazioni medievali sempre più dilavate (e quindi sempre più preziose). Qui, nel 1155, fu incoronato Federico Barbarossa. Da notare all’interno, i capitelli, il mosaico pavimentale e il raro crocifisso detto “di Teodote”.
Piazza della Vittoria
Sul lato opposto rispetto a Strada Nuova, Piazza della Vittoria oggi circondata da portici con bar, ristoranti e negozi era il punto di intersezione tra cardo e decumano della Ticinum romana.
Il Broletto e il Duomo
Qui il Broletto, l’antico palazzo comunale medievale, ospita oggi mostre temporanee, mentre nella vicinissima piazza Duomo, la cattedrale, accanto alla torre civica crollata nel 1989, è uno splendido esempio architettonico di “non finito” realizzato sopra alle antiche basiliche cittadine. Non lontano, in via Mascheroni, per gli amanti del vino la tappa ideale è l’Enoteca Infernot, dove abbinare prodotti tipici ai vini dell’Oltrepò Pavese. Dietro al duomo, invece, in Piazza Cavagneria, l’aperitivo è perfetto al Loft10 per chi ama l’atmosfera “libreria”.
Le torri medievali, Teatro Fraschini e il Castello Visconteo Sforzesco
Continuando lungo Strada Nuova si incontrano l’Università, affacciata su Piazza Leonardo Da Vinci e sulle sue torri medievali (che si vedono anche nelle parti angolari di numerosi palazzi, a Pavia ne erano documentate più di cento), il Cumino Bistrot, con i suoi numerosissimi cocktail serviti in stile e ambiente industrial, e il Teatro Fraschini, per arrivare al Castello Visconteo Sforzesco, iniziato da Galeazzo II Visconti nel 1360 e con un parco interno che doveva arrivare alla Certosa di Pavia.
Oggi all’interno del castello si possono visitare i Musei Civici e numerose mostre temporanee nelle scuderie.
Volete una cena tutta pavese? Dietro al castello, lungo il Naviglio, l’Osteria della Darsena è un ottimo suggerimento.
San Pietro in Ciel d’Oro
In pochi minuti a piedi dal castello, si raggiunge l’altro gioiello pavese, San Pietro in Ciel d’Oro. Nata anch’essa come chiesa longobarda, viene ricostruita in stile romanico in mattoni e arenaria. Il re longobardo Liutprando, nel VII secolo, trasferisce qui dalla Sardegna le spoglie di Sant’Agostino, collocate poi in un’arca di marmo medievale dalle decorazioni sorprendenti. Nella cripta sono ospitate le spoglie di un altro grande filosofo dell’antichità, Severino Boezio. La chiesa è citata da Dante nel Paradiso della Divina Commedia.
Pavia: visitare la Certosa e la Lomellina
Per chi avesse un weekend a disposizione, è imperdibile il giorno successivo la visita alla Certosa, circa 8 km fuori città: voluta alla fine del Trecento da Gian Galeazzo Visconti, signore di Milano, e completata in circa 50 anni, è un insieme armonico di stile tardo-gotico e rinascimentale, con una curiosa successione di 24 belle celle per la clausura dei monaci certosini.
Da lì, una tappa enogastronomica verso la Lomellina, terra del riso, o verso l’Oltrepò, terra del vino, e il gioco è fatto!
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