A cura di Giorgia Campanella
Come tutti sappiamo, Instagram ormai è fra i social network più utilizzati, anche dai travel addicted.
Vanta un’utenza di ben 800 milioni di account attivi su tutto il pianeta di cui circa 14 milioni di italiani. Un bel po’ eh? Se è vero che anni fa la concorrenza nel settore travel era molto meno consistente di adesso, è anche vero che oggi è più facile crearsi una community e farsi conoscere grazie ai vari social network come Instagram, Pinterest, Facebook, Linkedin, Twitter ecc..
Travel blogger: come e perché usare Instagram
Gli argomenti del post
Per un travel blogger è fondamentale presidiare il mondo dei social. Come per il blog, se si associa un buon piano editoriale a contenuti di qualità (premessa indiscutibile per qualsiasi progetto), i social network si riveleranno uno strumento molto potente per portare traffico al blog ed a accrescerne l’autorevolezza. Non da meno, ad acquisire nuovi utenti, a instaurare con loro un legame di fiducia duraturo nel tempo e persino ad invogliarli a seguire le tue avventure in giro per il mondo.
Leggi anche > Dalla passione al lavoro. Travel blogger: chi sono e come lavorano
In questo articolo ci concentriamo su Instagram perché è attualmente la piattaforma social che meglio valorizza i contenuti del travel blogger e che gli permette di avere un rapporto più immediato con i propri follower. Inoltre, quale migliore strumento di una fotografia per raccontare un viaggio?
Tre motivi per cui il tuo travel blog potrebbe diventare famoso in men che non si dica grazie all’utilizzo intelligente di Instagram.
Easy Storytelling
Un viaggio è fatto di esperienze, luoghi ed avventure. Tu sei li con la tua Reflex che scatti e non vedi l’ora di tornare a casa per poter scrivere di questo nuovo paese/luogo che hai visitato. Solo dopo essere rientrato, però, puoi condividere la tua avventura con il resto del mondo.
Con Instagram, invece, è possibile raccontare in anteprima parte del tuo viaggio, anche in diretta, mentre passeggi ecc., creando una sorta di curiosità nelle persone che ti seguono. Questo è possibile grazie alle Instagram Stories.
Ora, pensa a quanto potrebbe incindere questo comportamento, nel momento in cui pubblichi il tuo articolo. Tutte le persone che hanno visto le tue storie, saranno più propense a scoprire cosa hai da dire sull’intero viaggio. Figo no?
Visibilità altissima del travel su Instagram
Abbiamo già detto prima che Instagram ha un bacino di utenze attive molto alto, quindi il numero di persone a cui potresti arrivare è diciamo potenzialmente infinito. Inoltre Instagram, contrariamente a Facebook, ti permette di raggiungere una qualsiasi persona, senza che questa sia necessariamente fra le tue amicizie. L’importante è saper individuare gli hashtag giusti e avere un minimo di qualità nelle foto.
Multipresenza nella SERP
Serp (“Search Engine Results Page” ovvero pagina dei risultati del motore di ricerca) è la parola che tutti i blogger odiano ma che tutti vorrebbero occupare.
Ogni blogger conosce la difficoltà di indicizzare alla perfezione un blog e tutte le sue pagine, soprattutto nel settore travel in cui troviamo molti concorrenti che spesso hanno anche nomi molto simili; in questo contesto arrivare fra le prime posizioni della pagina di ricerca risulta un po’ complicato, soprattutto su specifiche parole chiave.
Con Instagram parte di questo problema non si pone perché – soprattutto – Google valorizza i profili social: se utilizzi il nome del blog come tuo nome utente, il tuo profilo sarà fra i primi risultati della pagina di ricerca.
Se poi nella description del tuo account, metti il link al blog, il gioco è fatto!
Questi sono secondo me i 3 motivi principali per cui un travel blogger non può fare a meno di Instagram.
Nei prossimi articoli parleremo di come poter avere una gallery Instagram da favola senza però essere fotografi, intanto se vuoi approfondire l’argomento, ti consigliamo la lettura del libro di Andrea Petroni, uno dei principali travel blogger e influencer italiani: “Professione travel blogger e travel influencer. Trasforma la tua passione per i viaggi in lavoro“.