Messico: itinerario di viaggio e consigli utili

Il Messico è uno degli stati più affascinanti della terra, e poterlo visitare è stato per me un piacere grandissimo, perché mi sono reso conto che viverlo è un’esperienza unica, qualcosa che, forse è banale dire, ti cambia dentro. Per sempre.

 

Viaggio in Messico

I documenti necessari

Partiamo dalla base per un viaggio: i documenti. Per effettuare un viaggio nel paese per un periodo fino a 90 giorni è obbligatorio possedere un passaporto con validità residua di almeno sei mesi dal momento dell’ingresso nel paese, mentre per un periodo superiore ai 90 giorni va richiesto all’ambasciata un visto d’ingresso, prolungabile per massimo altri 90 giorni.
Il visto è obbligatorio per coloro che entrano in Messico per studio o per lavoro, facilmente ottenibile tramite i consolati messicani di Roma e Milano.

Nel caso vi interessasse viaggiare assieme al vostro animale ricordate che potete farlo solamente se in possesso di un certificato sanitario ottenuto almeno 5 giorni prima della partenza. Mentre se avete intenzione di guidare una macchina o un altro mezzo sappiate che la vostra patente è valida e riconosciuta, a patto ovviamente che non sia scaduta.

 

Informazioni utili sul viaggio

L’unico modo per raggiungere il Messico – in tempi ragionevoli – è l’aereo. Il costo – pre-pandemia – si aggira sui 700€ per andata/ritorno e generalmente si effettua un scalo negli Stati Uniti, all’aeroporto di Newark. Le principali compagnie aeree che effettuano questa tratta (nel mio caso Milano – Città del Messico) sono United Airlines e Lufthansa.
Il volo dura circa 19/20 ore, compreso lo scalo (a volte possono essere anche 2), ed è effettuato a bordo di comodissimi aerei dotati di tutti i comfort per far passare in maniera abbastanza indolore il viaggio.
Anche per spostarsi all’interno del Messico il mezzo preferibile è l’aereo, anche perché in molti casi le distanze sono veramente ampie. Inoltre provare a raggiungere certe località in treno potrebbe rivelarsi un’impresa terribilmente ardua.

Consigli pratici per il viaggio in Messico

Cambiare i soldi prima di partire come un tempo non è più necessario, ora basta arrivare all’aeroporto e prelevare al bancomat la somma desiderata in Pesos (moneta locale). Ricordatevi però di farlo!
In Messico infatti, ad eccezione degli alberghi, molti commercianti non accettano il pagamento in carta di credito, pertanto è sempre meglio avere del contante.
Naturalmente l’indicazione principale e quella di non girare con troppi soldi addosso, lasciatene buona parte nella cassetta di sicurezza in albergo.
Cambiare i vostri euro in aeroporto o in qualsiasi banco di cambio valuta potrebbe non rivelarsi una mossa molto furba, in quanto spesso vengono effettuati dei cambi non proprio vantaggiosi.

Se possibile procuratevi un adattatore per la corrente. In Messico infatti il voltaggio è la metà rispetto all’Italia, ovvero 110 volt. Nei più grandi alberghi troverete due tipi di presa, quella da 110 e quella da 220, come la nostra, ma è comunque consigliabile procurarsi l’adattatore (su Amazon trovi quelli universali)

 

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Tre fusi orario in Messico

Ricordatevi del fuso orario. In Messico ce ne sono tre diversi. Quello principale è di -6 ore rispetto al nostro, e comprende tutta la zona dello Yucatan e del centro, compresa la capitale, Città del Messico. Si passa poi alle -7 ore della zona nord-ovest ed infine alle -8 ore della zona nei pressi di Tijuana, in prossimità del confine con la California.

Messico: itinerario di 15 giorni

1. Città del Messico

città del messico
Città del Messico

Si tratta di una città enorme, e quando dico enorme intendo una delle più grandi del pianeta, con una popolazione “ufficiale” di circa 9 milioni di persone e con una area metropolitana che va in prossimità dei 25 milioni.
Presto vi accorgerete della vera grandezza girando in taxi, realizzando quali incredibili distanze ci siano da una zona all’altra o anche solo dall’aeroporto al vostro albergo.
Come sistemazione per il viaggio ho scelto l’Hotel Catedral, ubicato nel cuore della capitale a pochi passi da El Zocalo, la quarta piazza più grande del mondo. Ottimo il rapporto qualità/prezzo, notevolissima la posizione e punto a favore anche nei confronti del personale, sempre disponibile e pronto a risolvere ogni tuo problema.

La città è talmente grande che tre giorni non bastano. Fortemente indeciso su cosa visitare per prima cosa ho optato per un giro a piedi “casuale” per la città. Zaino in spalla quindi sono uscito dall’hotel senza una meta.
Prima tappa El Zocalo, a poche centinaia di metri dall’hotel. Ero incuriosito dal flusso di gente che andava da quella parte e quindi mi sono unito a loro. Pochi minuti ed ero in questa straordinaria piazza, dove si possono subito notare, oltre ad una gigantesca bandiera messicana sita nel centro della piazza, la Cattedrale, il Palazzo Nazionale ed il comune della città. Emozionante immaginare di avere le proprie suole delle scarpe a contatto con un terreno così carico di storia.

Visto il poco tempo a disposizione, buon modo per dire “ok, qui ci devo per forza ritornare”, ho deciso di saltare i musei e di concentrarmi più sulle sensazioni.
Per questo motivo mi ha aiutato molto camminare a caso per la città, fermandomi più volte sia per ristorarmi che per interloquire con gli abitanti del posto, persone dalla disponibilità straordinaria.
Sono entrato in contatto con persone di diverso tipo, dal giovane che mi consiglia un giro all’Estadio Azteca, dove si è tenuta la finale dei Mondiali di Calcio del 1986 all’anziana signora che mi dice “vai a vedere la Torre Mayor perché è così alta che arriva in cielo”.
Una città incredibile, con ancora tante contraddizioni e una storia millenaria davvero incredibile. Ogni passo che fai a Città del Messico respiri storia.
Un’esperienza incredibile che ripeterò sicuramente, perché perdersi volontariamente tra le mille strade ed il caos della capitale è una delle cose più belle che possano capitarvi.
L’unico “inconveniente”, sempre che sia possibile definirlo tale, è l’altitudine (mista allo smog). Città del Messico infatti si trova a quasi 2500 metri sul livello del mare, pertanto i primi due giorni dovrete un po’ adattarvi. Vi sentirete solo più stanchi, ma poi vi abituerete.

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2. Cancun

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Cancun

Con un paio d’ore di aereo, con la compagnia AeroMexico, si arriva a Cancun, splendida località turistica dello Yucatan affacciata sul Golfo del Messico. Qui hai realmente la sensazione di stare in paradiso.
La città non è piccola, supera tranquillamente i 600mila abitanti, tuttavia la sensazione è completamente diversa rispetto a Città del Messico, qui non usi nemmeno le scarpe, sono d’obbligo le infradito, perché la maggior parte del tempo la passi tra spiaggia e mare.
La zona turistica, dove sono concentrati quasi tutti gli hotel, prende il nome di “zona hotelera” e racchiude al suo interno anche un’area di grande importanza storico-culturale come le rovine di El Rey.
Questa lingua di sabbia bianca bagnata da un mare dal colore incredibile ospita ogni anno milioni di turisti.
Il fatto di aver richiamato il turismo di massa però ha un po’ snaturato Cancun. La fauna innanzitutto ha risentito di questo grande afflusso umano e solo negli ultimi anni si è fatto qualcosa a livello di salvaguardia dell’ambiente.
Per il resto in questo paradiso si può davvero fare di tutto, consigliatissimo lo snorkeling; sott’acqua c’è un mondo meraviglioso pronto ad incantare i vostri occhi.
Molto in voga da queste parti il golf. Ovunque si trovano degli splendidi green dove potersi rilassare giocando una partita.

La vera anima di Cancun però è la sera. I locali si riempiono creando un’atmosfera magica.
E’ una movida unica al mondo. Si inizia con la cena a base di pesce in uno degli oltre 400 ristoranti tipici e si finisce in qualche locale a sorseggiare un cocktail guardando l’incredibile spettacolo di colori offerto dal mare oppure a ballare. Non di rado sentirete parlare italiano, sia per la presenza di altri turisti proveniente dal bel paese, sia per il fatto che molti commercianti hanno imparato le basi della nostra lingua per comunicare meglio con i turisti.
Prestate sempre un minimo d‘attenzione in quanto ogni turista è bersaglio preferito dai borseggiatori.
È una sorta di piccola Miami messicana.

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3. Playa del Carmen

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Cenote

Da Cancun a Playa del Carmen c’è solo un’ora scarsa di auto ma in realtà è come visitare due mondi diversi e per certi versi paralleli.
Sebbene in città siano mantenuti alcuni tratti simili a Cancun l’atmosfera che si respira è molto più tranquilla, meno appariscente. Il cemento non ha invaso completamente gli spazi e si possono vedere ancora le origini del posto, ovvero dei piccoli nuclei di case dei pescatori.
La presenza costante del vento la rende meta molto frequentata da appassionati di windsurf e kitesurf, mentre la presenza del Gran Arrecife Maya, la seconda barriera corallina più grande del pianeta, allieta gli occhi degli appassionati di snorkeling.
Qui tuttavia la vita non è “solo” da spiaggia. Infatti è piacevolissimo perdersi tra le numerosissime gite differenti sia in luoghi dalla grande importanza storica. Oltre a ciò è particolarmente in voga anche il turismo ecologico; è possibile visitare i meravigliosi parchi naturali di  Xcaret e Xel-Há.
Da non perdere poi la visita ai cenote, incredibili specchi d’acqua collegati tra di loro in forma sotterranea dai colori unici.
Anche qui la movida notturna non si arresta mai. Punto di incontro è la Quinta Avenida, dove ristoranti e locali di ogni tipo sono pronti a soddisfare qualsiasi genere di turista, dal più esigente a quello che cerca soltanto qualche ora di pace dopo un’intensa giornata.

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4. Tulum

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Tulum

Altri quaranta minuti di strada circa e si giunge a Tulum, incantevole luogo dove si possono ammirare alcune tra le più belle e misteriose rovine appartenenti alla civiltà Maya.
La cosa più incredibile è che queste rovine si trovano a picco sul mare caraibico, in mezzo alle spiagge dalla sabbia finissima e bianca.
Da non perdere la visita guidata a El Castillo, che si trova nei pressi di un’insenatura che in passato fungeva da approdo.
Tulum è la vera espressione del Messico dei Maya, incontrastati dominatori della penisola dello Yucatan.
A vedere queste cose gli occhi si riempiono di immagini difficili da descrivere. I colori, i paesaggi, gli odori sono ricordi indelebili che ormai ti porti dentro. Mai potrai scordare certi paradisi, ancora più belli dal vivo rispetto che in fotografia.

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Fine viaggio

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Tulum

Generalmente, mentre un viaggio volge al termine, sei pervaso da un senso di malinconia che è indice di quanto tu ti sia trovato bene. Questa volta però mi sono trovato talmente bene da aver avuto una sensazione diversa, mi sono sentito semplicemente felice.
E questo è dovuto al fatto che mi sono ripetuto più volte una semplice frase: “beh, io qua ci torno di sicuro”.
E così sarà, perché per quanto a me piaccia viaggiare e cambiare posti quello che ho potuto ammirare in questi 14 giorni è stato qualcosa di straordinario, molto al di sopra rispetto alle mie aspettative (che già erano alte).

Il Messico si è preso una parte del mio cuore e, con tutta sincerità, credo che possa tranquillamente prendersi anche una parte del vostro.

-A cura di Massimiliano –

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