Cosa vedere sull’antica via Appia, diventata Patrimonio dell’Unesco

Lo scorso 27 luglio 2024, il Comitato del Patrimonio mondiale dell’UNESCO, riunito a Nuova Delhi, ha ufficialmente inserito la via Appia antica nella lista dei patrimoni dell’umanità, riconoscendo l’importanza storica, culturale e ambientale di questa straordinaria opera di ingegneria romana. Con questo riconoscimento, la via Appia diventa il 60esimo sito italiano a essere annoverato tra i patrimoni dell’UNESCO, rafforzando ulteriormente la posizione dell’Italia come il paese con il maggior numero di siti protetti al mondo.

La storia della Via Appia

Costruita tra il IV e il III secolo a.C., la via Appia è stata una delle più notevoli opere di ingegneria civile dell’antichità, progettata per collegare Roma a Brindisi. Questo percorso, lungo circa 540 chilometri, era fondamentale per il trasporto di merci, truppe e informazioni, contribuendo significativamente all’espansione e al consolidamento dell’Impero Romano. La via Appia, spesso definita “Regina Viarum” (Regina delle Strade), è ancora oggi simbolo di un’eredità ingegneristica e culturale che ha influenzato il mondo intero.

Il Processo di candidatura e la decisione dell’UNESCO

La candidatura della via Appia come patrimonio dell’umanità è stata avanzata dal Ministero della Cultura italiano, insieme a diverse amministrazioni locali ed enti culturali, nel gennaio del 2023. La proposta è stata esaminata durante la 46esima riunione annuale del Comitato del Patrimonio mondiale dell’UNESCO, tenutasi a New Delhi, in India, dal 21 al 31 luglio. Tra i principali obiettivi dell’incontro c’era l’esame delle proposte di iscrizione di 27 nuovi siti e la verifica dello stato di conservazione di 124 siti già iscritti. La decisione di includere la via Appia è stata accolta con grande entusiasmo, riconoscendo non solo il suo valore storico, ma anche la necessità di proteggerla e conservarla per le future generazioni.

Implicazioni del riconoscimento UNESCO

Ottenere lo status di patrimonio dell’umanità

comporta una serie di responsabilità e impegni. L’UNESCO si dedica alla conservazione e protezione dei siti iscritti, mettendo in atto misure per preservare questi luoghi da conflitti militari, disastri naturali e saccheggi. Inoltre, l’organizzazione promuove la cooperazione internazionale per la tutela del patrimonio culturale.

Tuttavia, l’inclusione nella lista dell’UNESCO può anche trasformare un sito in una popolare attrazione turistica, attirando milioni di visitatori. Questo fenomeno solleva questioni riguardanti la sostenibilità del turismo e la capacità dei luoghi di gestire un afflusso massiccio di persone senza compromettere la loro integrità.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Serena Prudenzano (@serendipity982)

Cosa vedere lungo la Via Appia Antica a Roma

Percorrere la “Regina Viarum” significa immergersi in un percorso ricco di monumenti storici, rovine archeologiche e bellezze naturali. Di seguito, le principali attrazioni che non puoi perdere percorrendo la Via Appia Antica a Roma.

1. Mausoleo di Cecilia Metella

Uno dei monumenti più iconici della Via Appia è il Mausoleo di Cecilia Metella. Questo imponente sepolcro, risalente al I secolo a.C., è dedicato a Cecilia Metella, figlia di un importante console romano. La struttura cilindrica, ben conservata, domina il paesaggio circostante e offre un suggestivo punto di partenza per esplorare le antiche vestigia romane.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Parco Appia Antica (@parcoappia)

2. Catacombe di San Callisto e San Sebastiano

Le catacombe sono un’altra attrazione imperdibile lungo la Via Appia antica a Roma. Le Catacombe di San Callisto, uno dei complessi funerari più grandi e antichi, ospitano tombe cristiane risalenti al II secolo d.C. Poco più avanti, le Catacombe di San Sebastiano offrono un’affascinante visita tra antiche gallerie e tombe di martiri cristiani. Entrambe le catacombe permettono di comprendere meglio le pratiche funerarie e la vita religiosa dell’antica Roma.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Parco Appia Antica (@parcoappia)

3. Villa dei Quintili

La Villa dei Quintili è una delle ville romane più grandi e lussuose situate lungo l’antica Via Appia. Costruita nel II secolo d.C., questa residenza imperiale offre uno sguardo sull’opulenza e lo stile di vita dei nobili romani. Il sito archeologico conserva terme, sale di rappresentanza e un complesso sistema di approvvigionamento idrico, regalando ai visitatori un’immersione nella grandiosità dell’epoca imperiale.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da CircuitoTurismo.it (@circuitoturismo_)

4. Circo di Massenzio

Proseguendo lungo la strada, si incontra il Circo di Massenzio, un complesso edificato dall’imperatore Massenzio all’inizio del IV secolo d.C. Questo circo, ben conservato, era destinato alle corse dei carri e poteva ospitare circa 10.000 spettatori. Per confronto, il Circo Massimo poteva ospitarne tra 260.000 e 300.000.

La spina, la struttura che divideva i due rettilinei, era lunga circa 270 metri e decorata da Massenzio con l’obelisco Agonale, proveniente dal tempio di Iside al Campo Marzio, poi collocato da Gian Lorenzo Bernini sulla Fontana dei Quattro Fiumi a Piazza Navona.

Nonostante il suo stato di rovina, il Circo di Massenzio è uno dei meglio conservati tra i circhi romani antichi. Le mura di cinta e i resti della spina offrono ancora oggi una chiara visione della grandiosità della struttura. Il motivo di tale stato di conservazione è probabilmente legato alla morte di Massenzio nel 312 d.C., durante la battaglia di Ponte Milvio contro Costantino I, che portò all’abbandono prematuro del complesso. Curiosamente, gli scavi non hanno rilevato tracce della sabbia che avrebbe dovuto coprire la pista, suggerendo che il circo potrebbe non essere stato mai utilizzato.

Accanto al circo si trova anche il Mausoleo di Romolo, dedicato al giovane figlio dell’imperatore.

 

5. Chiesa di San Nicola a Capo di Bove

Questa chiesa medievale, situata lungo la Via Appia di fronte al mausoleo di Cecilia Metella, è una piccola gemma che spesso passa inosservata.

La Chiesa è un’affascinante testimonianza di architettura gotica cistercense a Roma. La storia di questo monumento risale agli inizi del 1300, quando Papa Bonifacio VIII, con l’intercessione della nobile famiglia Caetani, acquisì una vasta tenuta sulla via Appia, che già ospitava il Mausoleo di Cecilia Metella. Il nome Capo di Bove deriva dai fregi con teschi di bue che decorano il mausoleo.

Francesco Caetani, nipote del papa, trasformò la località in un borgo fortificato, edificando un elegante palazzo, case, una chiesa e una cinta muraria con due porte e torrette di difesa. La Chiesa di San Nicola di Bari, consacrata il 12 maggio 1303 come cappella palatina, è l’unica struttura rimasta di quel complesso.

La chiesa, priva di copertura, presenta una facciata rettilinea con un portale semplice, coronato da una cornice marmorea e un oculus. In alto, è parzialmente conservato l’originale campanile “a vela”. Ai lati, otto contrafforti si alternano a sei monofore, impreziosite da cornici trilobate di marmo bianco e sormontate da archi ogivali. Mentre l’interno, a navata unica, è dominato da una grande abside semicircolare, priva di aperture e sporgente sulla parte posteriore.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Parco Appia Antica (@parcoappia)

6. Parco dell’Appia Antica

Il Parco Regionale dell’Appia Antica è una vasta area verde che preserva il paesaggio storico e naturale della via. Il parco offre numerosi percorsi per escursioni a piedi o in bicicletta, permettendo ai visitatori di esplorare antichi resti romani immersi in un ambiente naturale incontaminato. È un luogo ideale per una giornata di relax, lontano dal caos cittadino.

 

7. Sepolcro degli Scipioni

Il Sepolcro degli Scipioni è uno dei più antichi e significativi monumenti funerari di Roma, risalente al III secolo a.C. Questo monumento di straordinario interesse storico è il luogo di sepoltura di molti membri di una delle famiglie più illustri di Roma antica, tra cui Scipione l’Africano, vincitore di Annibale, e Scipione l’Emiliano, distruttore di Cartagine.

Costruito vicino all’Appia, strada inaugurata nel 312 a.C. per facilitare l’espansione di Roma nell’Italia meridionale, il Sepolcro degli Scipioni rappresenta l’importanza politica e culturale della famiglia. Gli Scipioni, influenzati dalla cultura ellenistica, scelsero questa posizione per il loro monumento funerario, simbolo della loro apertura culturale e delle loro ambizioni politiche.

La struttura del sepolcro ha una pianta quadrangolare e in origine aveva un ingresso monumentale, oggi quasi completamente scomparso. Al suo interno, sei gallerie scavate nel tufo ospitano i sarcofagi, disposti lungo le pareti o entro nicchie. Ogni sarcofago presenta iscrizioni che descrivono il personaggio e le sue imprese. La prima sepoltura fu quella di Lucio Cornelio Scipione Barbato, capostipite della famiglia e console nel 298 a.C., il cui sarcofago originale è conservato nei Musei Vaticani.

 

8. Museo delle Mura

Situato all’interno di Porta San Sebastiano, una delle più grandi e meglio conservate delle Mura Aureliane, il Museo delle Mura è suddiviso in tre sezioni – antica, medievale e moderna – e ripercorre la storia delle fortificazioni di Roma, dall’età regia e repubblicana fino ad Aureliano nel III secolo d.C.

Il museo offre anche una sezione multimediale, con una web serie, approfondimenti sulle mostre temporanee e attività online per bambini. La terrazza panoramica, situata tra le torri merlate, offre una vista mozzafiato dalla Via Appia Antica ai Castelli Romani. Il percorso lungo le mura, percorribile per circa 400 metri fino ai fornici di via Cristoforo Colombo, rappresenta l’emozionante coronamento del viaggio didattico nel museo.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Parco Appia Antica (@parcoappia)

You May Also Like
lago di martignano come arrivare
Leggi

Una giornata al Lago di Martignano

Una piccola affascinante, rassicurante pozza d’acqua azzurra. Così si presenta ai miei occhi il lago di Martignano. Arrivarci…
Leggi