Visitare le Isole Borromee, l’Eden del Lago Maggiore

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di Giulia Varetti

Uno stemma ricco di elementi e con la scritta “humilitas” campeggia in ogni angolo delle Isole Borromee. Certo, è lo stemma di famiglia e ricorda il legame fortissimo tra il Lago Maggiore e l’Isola Bella, l’Isola Madre e le altre proprietà dei Borromeo.

Alla scoperta delle Isole Borromee

 

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Dal 1445 nello stemma c’è un unicorno, simbolo di onore, valore e devozione; poi c’è il cammello in una cesta, con una corona dalle piume di struzzo, simbolo di obbedienza, pazienza e fedeltà; c’è un morso d’argento che ricorda Giovanni Borromeo e la sconfitta degli Svizzeri nel 1487; il cedro d’oro, invece, simboleggia il clima mite dei giardini dell’isola Bella e Madre; c’è il motto “humilitas” di San Carlo Borromeo in lettere gotiche; le trecce bionde rimandano al sacrificio di Santa Giustina, mentre le onde si ricollegano a uno stemma più antico (Vitaliani da Padova) e le ali si riferiscono alla casata degli Arese che si unì a quella dei Borromeo nel 1652; e poi ci sono i tre cerchi d’oro a punta di diamante, intrecciati in modo che spezzandone uno anche gli altri due si separino, simbolo dell’unione indissolubile tra Borromeo, Sforza e Visconti.

 

Isola Bella – Lago Maggiore

Originari della Toscana, i Borromeo arrivano a Milano intorno al 1370. Vitaliano I dà vita alla fortuna dei Borromeo in Lombardia, partendo proprio dalle proprietà sul Lago Maggiore. Vitaliano VI poi dal 1650 inizia la monumentalizzazione dell’Isola Bella: un luogo sorprendente nato su uno scoglio e trasformato in un palazzo-vascello con saloni, statue, fontane e terrazze fiorite, costruiti in quasi quattrocento anni grazie al lavoro di centinaia di artisti e artigiani. Il palazzo è uno scrigno di arte barocca, mentre i giardini alternano preziosità botaniche a statue, obelischi, scalinate e balaustre in pietra che creano un impianto scenografico di grande impatto.

 

 

Isola Madre – Lago Maggiore

Dal 1501 invece l’Isola Madre è prima un frutteto, poi un uliveto e agrumeto, fino a trasformarsi in un giardino botanico all’inglese, con viali, prati e fioriture continue. Anche questo luogo, dominato dalla natura, ha al centro un palazzo sorprendente che fa fare un salto nel passato, riportando allo stile di vita del XVI e XVII secolo, con tanto di teatrini, marionette e intrattenimenti per i bambini. Il nome «Madre» è omaggio all’antichità di questo possedimento Borromeo sul lago, ma anche ricordo della madre del conte Renato, Margherita Trivulzio.

 

 

Isola dei Pescatori – Lago Maggiore

Le due isole fanno parte del cosiddetto Golfo Borromeo, uno degli angoli più celebri del Lago Maggiore, nell’area di Stresa. Il Golfo comprende anche la pittoresca Isola dei Pescatori, costellata di ristoranti, locali e negozietti.
Del circuito Borromeo sul lago fanno parte anche, sempre a Stresa, il Parco di Villa Pallavicino e, sul lato lombardo, la Rocca di Angera, maestosa, su uno sperone di roccia a sud del lago, di fronte ad Arona.

Le altre perle da visitare del Golfo Borromeo

Il Parco Villa Pallavicino è caratterizzato da alberi secolari, viali alberati, rare varietà botaniche e ampi prati dai quali si possono ammirare bellissimi scorci del Lago Maggiore. Al suo interno, in diversi habitat, vivono circa 50 specie di animali (daini, lama, caprette tibetane, canguri, zebre, furetti, fenicotteri, pappagalli, tartarughe, cigni neri eccetera) che rendono perfetta la visita per tutta la famiglia.

 

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La Rocca di Angera, proprietà dei Visconti e poi dei Borromeo dal 1449, ha imponenti sale storiche, una preziosa sala delle Maioliche (300 pezzi!) e il Museo della Bambola e del Giocattolo, il più grande d’Europa, che ripropone la storia del gioco attraverso l’evoluzione dei materiali e i legami con l’arte e la moda. All’esterno è stato ricostruito, sulla base di codici e documenti, un giardino medievale ricco di significati simbolici.

 

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